NOVEMBRE 2000 N° 4 notizie
ATTIVITÀ DEL GRUPPO ARCHEOLOGICO AGORDINO
Diamo un rapido resoconto delle iniziative portate avanti dall'ARCA in estate e autunno 2000:
sia in giugno che in settembre e su permesso dell'Ente Parco e del Comune di Rivamonte, è continuata con buoni risultati l'attività di ricerca di superficie di reperti metallici nel greto del torrente Imperina; si spera che in tempi brevi possano essere eseguite le relative analisi chimiche;
la fine di luglio e i primi di agosto hanno visto il gruppo impegnato nell'allestimento della Mostra sulle Lampade da Miniera, aperta ad Agordo su iniziativa del gruppo GAMP dal 7 al 21 agosto nella sala della Comunità Montana;
in agosto, alcuni soci del gruppo hanno partecipato agli scavi archeologici del Mandriz di Selva di Cadore e del sito dell'età del rame (cioè circa 5000 anni fa) posto nella valle dell'Ardo, presso Belluno; l'esperienza è risultata molto interessante dal punto di vista del metodo di ricerca e per i ritrovamenti fatti: punte di frecce in selce e manufatti in terracotta. Sempre in agosto, il giorno 26, è stata invitata la dott. Elodia Bianchin della Soprintendenza all'Archeologia del Veneto a tenere una conferenza nella sala 'Papa Luciani' della Chiesa Arcidiaconale di Agordo sul tema: 'Recenti ritrovamenti nel bellunese dall'età neolitica all'età dei metalli': il numeroso pubblico ha potuto ascoltare dalla relatrice un resoconto puntuale e comparato sugli scavi avvenuti nell'anno 1999 nel sito dell'Ardo, nel sito del Mandriz (Selva di Cadore) e al castelliere di Noal di Sedico.
a fine settembre il gruppo ha assistito al complesso recupero di due fasci di verghe di ferro (dal peso di più di 300 kg ognuna) dal fiume Piave presso il ponte di Quero-Vas; la Soprintendenza all'Archeologia ha diretto le operazioni, interessando i vigili del fuoco di Belluno, una valida squadra di vigili-sommozzatori di Mestre e alla presenza attiva degli scopritori (G. Spader e G. Vettorelo, entrambi di Bigolino, Valdobbiadene); al termine, vista la possibile valenza storica dei fasci (forse databili dal 1500 al 1700) ARCA li ha avuti in consegna per custodirli fino alla loro idonea collocazione;
probabilmente nel mese di novembre o dicembre, si realizzerà un unico incontro al quale siete tutti invitati fin da ora: comprenderà una conferenza, di carattere storico, sulla toponomastica dell'Agordino e, una di carattere archeologico, sui reperti ceramici del Bellunese.
Ricordiamo che l'ARCA, ha il permesso della Soprintendenza per poter custodire reperti occasionalmente trovati, ha già avuto in consegna oggetti e documentazioni da parte di cittadini agordini; pertanto è sempre a disposizione ad accogliere da chiunque minerali, metalli, reperti, manufatti, strumenti, documenti, mappe, eccetera che riguardino sia la storia antica agordina che la storia mineraria della zona: tutto il materiale così raccolto e studiato troverà la sua idonea collocazione nel futuro Museo già previsto nel sito di Valle Imperina.
Il gruppo ARCA