M E T A L D E T E C T O R ?

    Oggi giorno si sa, parole e neologismi stranieri si sostituiscono alle più semplici e comprensibili parole nostrane; così, i vecchi cerca-mine e cerca-metalli oggi vengono chiamati METAL DETECTOR.

    Questo è ciò che mi è successo quando ho acquistato il primo metal-detector (M.D.): il primo scopo dell’acquisto era quello di rintracciare tubi dell’acqua e fili di impianti elettrici nei muri dell’abitazione di mio fratello; l’operazione diede ottimi risultati; soddisfatto, prima di andarmene, passai il M.D. sul prato adiacente per fare una prova e, meraviglia, trovai delle monete, le più vecchie delle quali risalenti alla repubblica di Venezia. Da allora ne è passato di tempo e quando vado in montagna porto sempre con me il fidato M.D.; non si sa mai !.

    Successivamente, ricercando anche nei posti più assurdi dove mai si penserebbe ci fosse stata vita vissuta, ho trovano le tracce di nostri avi: dalle monete di Vittorio Emanuele II e III, alle fedi di rame date in sostituzione dell’ “Oro alla Patria” degli anni quaranta, dai centesimi del Lombardo - Veneto e di Napoleone I, a fibbie, fregi militari delle varie epoche, e moltissime medagliette con effigie dei santi; l’immagine di S. Antonio è la più frequente: ciò denota la grande devozione cristiana della gente della nostra vallata nelle diverse epoche; grazie al M.D. viene così messo in luce un interessante aspetto della storia minore.

   Il M.D. è anche ottimo aiuto alle ricerche archeologiche; esiste un’associazione chiamata AREA, che appoggia nel Lazio e nella Campania le ricerche ufficiali, setacciando la terra di risulta degli scavi e recuperando spesso interessanti reperti sfuggiti al primo vaglio del terreno. Altre Soprintendenze all‘Archeologia (tra cui quella del Veneto) considerano invece il metal-detector quasi come uno strumento diabolico, vedendo ogni ricercatore che lo utilizza come un diavolaccio che salta da una tomba all’altra depredando le povere spoglie. Ciò potrebbe anche succedere se ci fossero tombe con una massa tale di oggetti metallici pari al volume di un fusto di 200 litri, massa che si farebbe appena sentire dagli strumenti in uso tra i vari appassionati: cerca-metalli che raggiungono profondità medie pari a quelle delle sepolture antiche non esistono (almeno fino a non molto tempo fa).

    Vi sono cerca-metalli più o meno potenti, più o meno discriminanti, ma la loro effettiva penetrazione nel terreno è limitata, sia dalle dimensioni dell’oggetto che dalla diffusa mineralizzazione del terreno: praticamente, a seconda del tipo di M.D., le profondità raggiungibili per oggetti di rame con diametro di 30 mm. ( per esempio i 10 centesimi di Vittorio Emanuele II ) vanno dai 20 ai 30 centimetri; dati i livelli di sensibilità dei normali M.D. attualmente in commercio, oggetti al di sotto di questa soglia non vengono praticamente individuati.

    Conclusione: il M.D. è uno strumento che rileva oggetti metallici in uno strato superficiale del terreno e perciò, a mio parere, utile solo per una prospezione di superficie, non intaccando con ciò gli strati più profondi e antichi e forse più ricchi di storia.

f. giannelli

 

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