INCONTRI 1998

Il ciclo di quattro conferenze divulgative, organizzato dall’ARCA in questo primo anno di attività, ha avuto un esito più che soddisfacente, una cinquantina di persone hanno, di volta in volta, seguito i vari argomenti proposti.

In primavera, il tecnico della Soprintendenza Eugenio Padovan, ha parlato della ‘Romanizzazione nella Valbelluna’. Lo studioso ha riferito sulle scoperte più importanti fatte soprattutto, grazie agli scavi condotti a Belluno, a Feltre, in Alpago e a Castellavazzo. Nel dibattito, che ha fatto seguito alla prima parte della serata, è emerso chiaramente come la nostra zona, dal punto di vista archeologico, sia tutta da scoprire e studiare.

Il 15 maggio 1998 c’è stato l’incontro con i due ricercatori A.Villabruna e C. Mondini sul tema “La preistoria nel Bellunese e nell’Agordino”, l’argomento, molto interessante, è stato seguito da un pubblico attento e numeroso.

La conferenza successiva ha visto il ricercatore bellunese Paolo Viel parlare su “Viabilità e sorveglianza militare in epoca romana”. In questa occasione Viel ha illustrato una serie di diapositive sui più importanti ritrovamenti effettuati in Valbelluna, ha presentato anche il tracciato delle vie romane sorvegliate da un sistema di torri poste a quote e distanze diverse.

Alla fine di agosto è stata la volta del prof. Enzo Galeone che ha trattato un argomento molto importante per la nostra vallata: “ La metallurgia nella storia”. Numerose sono state le domande rivolte dal pubblico presente al relatore, dimostrando una volta di più come, tutto quello che riguarda le miniere, e soprattutto quelle di Valle Imperina, sia particolarmente sentito dagli Agordini.                                                        

                                                                                                                                                   (m.munaro)

 

R I S T R U T T U R A N D O   a d   A G R E . . .

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agre: ultimo dei tre antichi ospizi della valle   del Cordevole (Vedana, Candaten, Agre); la sua chiesa,  dedicata a S. Maria Maddalena, è in   questi giorni oggetto di opere di ristrutturazione da parte dell’Ente Parco Dolomiti Bellunesi.

     Durante i lavori di scavo, attorno alle  fondamenta esterne, sono venute alla luce tombe con sepolture ben conservate senza corredo; alcuni saggi eseguiti all’interno della chiesa, sotto il selciato di pietra levigata, hanno mostrato presenza di ossa umane; altre ne sono state trovate all’esterno, alla base del lato Est; sullo stesso lato sta emergendo la traccia di una probabile, antica abside.

Le informazioni più antiche riguardanti l’ospizio, risalgono al 5 ottobre 1155, anno nel quale papa Adriano IV, con una bolla pontificia, dichiara il Capitolo dei Canonici bellunesi proprietario in perpetuo dell’ospizio di Agre, con l’annessa chiesa di San Bartolomeo, diventata poi chiesa di Santa Maddalena.

M.M

 

 

 

 

Riproduzione del disegno riguardante la “possessione nel Canale

 d’Agordo, in   territorio bellunese,”   comprendente i fabbricati, 

 il cortile e la Chiesa di S.Maddalena di Agre.

 

                                 

                

 

 

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