ARCA a Fiavè

Esperimenti di archeometallurgia

Il 7 settembre 2005, alcuni soci ARCA, assieme al presidente Bernardi, hanno incontrato a Fiavè, in provincia di Trento, Gilberto Artioli, professore alla Facoltà di Mineralogia dell’Università di Milano; lo scopo della visita è stato duplice:

a) da un lato, partecipare per una giornata, all’attività di sperimentazione della fusione di calcopirite per la produzione di rame, portata avanti dallo staff di Artioli proprio nei pressi del sito palafitticolo della prima età del Bronzo di Fiavè; il lettore è a conoscenza che tale tipo di attività è perseguito anche dal nostro Gruppo; durante la visita è avvenuto un reciproco e proficuo scambio di informazioni; lo stato di avanzamento delle conoscenze di ARCA nel campo non si è rivelato certo inferiore a quello raggiunto dal ricercatore milanese; era presente agli esperimenti di Fiavè anche il responsabile di archeometallurgia del Museo del Louvre: è in atto un progetto congiunto tra il Museo di Parigi e l’Università di Milano;

b) dall’altro lato, intendevamo proporre al prof. Artioli un, per noi interessante, progetto riguardante la campionatura e marcatura del minerale (e/o delle scorie di lavorazione) di tre miniere di rame dell’Agordino: Valle Imperina, Pian de le Loppe della Val del Mis e Valbona in Val di Gares; le analisi, riguardanti sia la natura chimica che la natura isotopica (relativamente a Pb e Cu) dei giacimenti, dovrebbero permettere l’individuazione di marcatori che, in una seconda fase del progetto, siano atti a poter confermare se il metallo costituente manufatti antichi, cioè reperti archeologici della Val Belluna e del Trevigiano, possano essere strati prodotti o meno con minerali provenienti dal Bellunese, o meglio dall’ Agordino; l’incontro, che era stato preceduto da un abboccamento avvenuto a Milano già nello scorso maggio, ha trovato in Artioli un partner competente, interessato e disponibile (sta all’ARCA ora cercare i relativi finanziamenti); il Professore sta conducendo un progetto riguardante la mappatura dei giacimenti minerari dell’arco alpino e, in parallelo, lo studio delle scorie dell’età del Rame trovate in siti archeometallurgici dell’alta Italia: tali lavori sono necessari per porre le basi di una consistente raccolta di dati comparabili tra loro (poiché analizzati con identica metodologia) e quindi utilizzabili in futuro in vari campi di studio: i risultati di tale ambizioso lavoro, al quale quindi potrebbe aggiungersi il tassello dei giacimenti agordini, verrà presentato in un convegno nazionale di archeometallurgia che si terrà nel 2007 ad Aquileia e di cui Artioli stesso è promotore.

g. fogliata

    

Nella foto: due forni appaiati di ‘tipo alpino’ ricostruiti a Fiavè sulla base dei resti di strutture fusorie ritrovati in Trentino e precisamente al passo di Redebus (in proposito vedere Notiziario ARCA n°10) La sperimentazione del prof. Artioli sta affrontando le stesse difficoltà incontrate dal nostro Gruppo: abbiamo proposto una collaborazione in proposito.

 

 

 

 

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