NOVEMBRE 2001 N° 6 notizie

Dal Gruppo Archeologico Agordino ARCA

    Trascorsa l'estate, periodo propizio per le attività di ricerca Archeologica, è tempo di tirare le somme, di fare un parziale bilancio. L'estate 2001 è stata davvero generosa, molte sono state le ricerche che i nostri soci hanno potuto svolgere con risultati sempre lusinghieri anche se talvolta le aspettative erano di avere in mano qualche cosa di più. Per l’importante legame con il sito minerario di Valle Imperina, dovuto principalmente alla attività di Archeo-metallurgia in relazione alla antica fusione del Rame, alcuni soci hanno accompagnato numerosi gruppi di studenti e di turisti nella visita del percorso finora accessibile. Con grande soddisfazione per i gitanti che dimostrano sempre un notevole interesse, ma anche per gli accompagnatori che vedono ogni volta crescere la loro preparazione culturale.

    Per quanto riguarda la ricerca di un processo che ricostruisca l'antica fusione del Rame c'è ancora molto da imparare anche se gli esperimenti finora condotti fanno ben sperare. Sarebbe veramente interessante riuscire in questo intento così da poter proporre ai visitatori di Valle Imperina fusioni dimostrative da loro stessi verificabili.

    Altra attività di grande ricchezza culturale, e qualcuno dice anche fisica, è la partecipazione agli scavi organizzati da altri Gruppi Archeologici. Alcuni soci hanno partecipato anche quest’anno al campo estivo del Bus del Buson nella Valle dell’Ardo in territorio di Bolzano Bellunese, una vera officina per la lavorazione della selce, con una enorme varietà e quantità di prodotti litici, tra cui moltissime punte di freccia.

    Le esperienze e le tecniche acquisite hanno permesso di effettuare lo scavo in modo scientifico a Contura presso Voltago Agordino. In questo scavo ci si attendeva, come era stato ventilato dai vaghi ricordi di alcuni abitanti del luogo, di ritrovare una tomba altomedievale simile a quelle scoperte a cavallo del 1900 i cui reperti sono in mostra al Museo Longobardo di Cividale del Friuli. La fatica del lavoro di scavo non è stata coronata dalla tanto attesa soddisfazione, ci attendeva soltanto una grossa pietra parallelepipeda che mostrava tracce di lavorazione; in compenso sono stati rilevati alcuni manufatti che hanno destato l’interesse dell’archeologo dottor Pacitti, che ha diretto lo scavo e del rappresentante della Soprintendenza competente, dottoressa Gangemi, che ci ha fatto visita durante il lavoro.

    A questo punto è doveroso rivolgere un meritato grazie per la loro gentilezza e disponibilità ai fratelli Giovanna e Vitalino Dalle Zotte, proprietari del terreno, che ci hanno permesso di fare da padroni sconvolgendo il loro orto. Grazie anche alla Fondazione Cariverona per averci sostenuto finanziando l'attività.

    Sempre nella zona di Voltago sono state eseguite indagini con il metodo geo-elettrico per verificare se il sottosuolo possiede ancora qualche interessante sorpresa. Siamo in attesa dei risultati che il signor Ezio Dai Pra di Taibon sta elaborando, lo ringraziamo fin d'ora per la sua disponibilità e per la gratuità della sua prestazione.

    Nella scorsa edizione del nostro giornalino abbiamo comunicato dell'assegnazione, da parte della Comunità Montana Agordina, dei locali da utilizzare come Sede Sociale ed eventuale Museo. I lavori di recupero strutturale dell'edificio "Ex Cral", che conterrà questi locali, sono iniziati il 21 giugno scorso e termineranno entro un anno. Già si possono osservare i positivi effetti degli interventi finora eseguiti. Grazie ancora al forte impegno della Amministrazione della Comunità Montana Agordina e dei suoi tecnici che hanno avuto fiducia nel progetto culturale che l'ARCA ha loro proposto.

    Ricordiamo che sabato 3 novembre p.v. alle ore 20:30 si svolgerà, nella sala gentilmente concessa dall’APPIA, la conferenza dello studioso Carlo Mondini su “Aggiornamenti sul Neolitico — Eneolitico nel Bellunese”, in particolare ci racconterà dei nuovi ritrovamenti in Val Belluna cui è stato primo testimone.

    Facciamo presente inoltre che il giorno martedì 20 novembre p.v. alle ore 14:30, in collaborazione con l’Università degli Anziani/Adulti di Belluno - Sezione di Agordo, presso la Sala Convegni della Comunità Montana, monsignor Antonio Moret di Vittorio Veneto profondo conoscitore di Archeologia, interverrà sul tema “I primi abitatori della Venezia Orientale”. Monsignor Moret ci parlerà della Civiltà Paleoveneta che si sviluppò nell'Italia nord-orientale, in particolare nel Veneto, dalla fine dell'età del Bronzo (IX secolo a.C.). Lo studioso ci informerà di scavi, di scoperte archeologiche ed epigrafiche, le uniche vere fonti per la conoscenza degli antichi Veneti e della loro cultura. Ci descriverà gli abitati costruiti con legno, paglia e argilla, poi ci dirà dei santuari e dei luoghi di culto che hanno consegnato ai posteri interessanti ex-voto in laminette di bronzo, poi ci racconterà delle necropoli e in particolare del rito funebre più usato, la cremazione e dei materiali lasciati a corredo della deposizione tombale. Ma ora è inutile dilungarci sulle notizie che ci fornirà: lasciamo parlare lo studioso, noi ci limitiamo ad invitare tutti a partecipare alla conferenza.

Gabriele Bernardi

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