A R C H E O M E T A L L U R G I A

PARTE PRIMA

    Per archeometallurgia si intende lo studio dei procedimenti utilizzati nell’antichità relativamente ai metalli: in essa convergono ed interagiscono le tecniche minerarie, le capacità riduttive e fusorie, le attività fabbrili.

    Stiamo vivendo l’età dei metalli: essi sono con noi da oltre 6000 anni permettendoci di elevare il tenore di vita con la produzione di oggetti destinati agli usi più diversi.

    La scoperta dei metalli e delle tecnologie per estrarli è un fatto altrettanto fondamentale per la storia dell’umanità quanto la ceramica, l’agricoltura o la domesticazione degli animali.

    Il riconoscimento dei primi metalli allo stato nativo si può collegare alle tecniche di scheggiatura della pietra: la percussione dei vari masselli colorati, metalliferi, rivelava un comportamento nettamente diverso rispetto alla selce. Da ciò alla modellatura a freddo del metallo, il passaggio deve essere stato facile. Non è dato di conoscere quanto metallo nativo si trovasse in circolazione in epoca preistorica, ma facendo al giorno d’oggi un raffronto con zone meno frequentate dall’uomo sembra che il quantitativo fosse piuttosto scarso.           

    Comunque, la lavorazione a freddo del metallo nativo è più da ascrivere ad una varietà della lavorazione per percussione della pietra, piuttosto che ad un procedimento sostanzialmente diverso da esso.

    La metallurgia vera e propria iniziò invece quando si comprese che con il riscaldamento, la fusione e la colata si poteva impartire al metallo una forma nuova e controllata.

    Diverso e, soprattutto molto più complesso, deve essere stato il processo detto di ‘riduzione’ dei metalli o loro ottenimento dai minerali.

    La riduzione dei metalli è il processo per cui dai vari minerali, per reazione chimica, si ottiene la separazione del metallo sotto forma di elemento più o meno mescolato con altri composti ed elementi presenti in quantitativi molto bassi: l’etimologia della parola forse è connessa con l’evidente aumento di densità nel passaggio da minerale a metallo (anche del 100%) e conseguente forte riduzione del volume.

    Penso che in merito si possano individuare differenti metodi di riduzione corrispondenti a ciascuno dei metalli noti fin dall’antico: oro, argento, rame, piombo, stagno, ferro e, forse, antimonio, arsenico e zinco. Non solo, all’interno di ciascun metodo sono da considerare i vari processi di ottenimento del metallo stesso, a seconda del diverso minerale di partenza e delle sue caratteristiche. Fondendo poi assieme più metalli, si ha la possibilità, fondamentale per la metallurgia, di formare leghe di vario tipo e composizione: si ottengono così nuovi materiali metallici aventi un ampio ventaglio di caratteristiche e proprietà, anche notevolmente differenti l’una dall’altra. La possibile esecuzione di diversi trattamenti termici (non applicabili tutti su ogni metallo e lega) permette poi un ulteriore ampliamento della gamma di caratteristiche ottenibili. Notevole nei suoi effetti estetici è stato l’uso raffinato delle differenti leghe nella statuaria greca e romana.

    E’ possibile che le prime tecniche di riduzione siano state scoperte in modo casuale durante la cottura dl vasellame, nel tentativo di ottenere sulla sua superficie effetti particolari tramite l’aggiunta all’impasto di argilla di materiali più o meno colorati che in genere sono a contenuto metallico. L’ambiente era sicuramente adatto: un fuoco ad alta temperatura, almeno 600 – 800°C, la presenza di sostanze organiche nell’impasto come paglia o altro che fosse fonte di carbonio riducente e il lungo tempo necessario per l’operazione, anche giorni.

    Il rame è da considerare tra i primissimi metalli ad essere prodotto con questo sistema; forse sarà stata la meraviglia degli antichi nel notare il cambiamento di colore, dal verde della malachite o blu dell’azzurrite al rosso del metallo stesso, a favorire la ricerca di processi autonomi di ottenimento, anche di altri metalli.

    Nel giro di un migliaio anni dalla scoperta dei più semplici processi di estrazione fatta all’inizio del V° millennio a.C., l’uomo è riuscito ad impadronirsi della prima metallurgia dell’oro, dell’argento, del piombo , del rame, e delle leghe di bronzo, iniziando così un periodo di accrescimento sempre più accelerato di conoscenze tecnologiche che hanno cambiato il mondo.

e. galeone

 

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